Catalogo AcquaFragile
In
questa collana pubblichiamo opere di narrativa contemporanea,
prediligendo taglio e temi giovanili under 30, linguaggio immediato
ed effervescente, magari con una spruzzata di umorismo o surrealismo. |
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L'UOMO CARBONE | |
di Michele Di Mauro | |
ISBN 9788867930586 | |
Pag. 120 - € 12,00 | |
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Nel
dopoguerra, tra Italia e Belgio fu stipulato un accordo che intendeva
offrire una soluzione agli uomini sani e volenterosi in cerca
di occupazione: il Belgio concedeva una possibilità di lavoro
nelle sue miniere di carbone e, per ogni lavoratore italiano,
riconosceva al nostro Paese un certo quantitativo di questo prezioso
(per l’epoca) combustibile. L’Uomo-Carbone ci proietta sotto terra assieme a persone che hanno versato sudore e sangue per inseguire i propri sogni, scoprendosi poi come topi in gabbia, senza vie d’uscita e in condizioni disumane. Nel cuore delle miniere però, mentre il corpo lavora in situazioni igenico-sanitarie e di sicurezza a dir poco precarie, la forza di volontà e la mente tengono vividi desideri, speranze e fanno dare il meglio di sé. La tragedia di Marcinelle, che ha spezzato la vita di 262 uomini, è solo l’episodio più famoso… Antonio e Sandro, due fratelli originari di un paesino dell’Abruzzo, dopo un tragico incidente in cui il padre perde la vita, acquisiscono, a titolo risarcitorio, il diritto di andare a lavorare in Belgio. Mentre Antonio è entusiasta di questa opportunità, Sandro, diverso dal fratello per carattere e inclinazioni, sognatore e da sempre amante dei libri, vive invece tale situazione con rabbia, considerandola un bieco baratto che vede come oggetto gli italiani e il carbone. Una volta in Belgio, nella miniera in cui sono destinati, conoscono molti connazionali, discutono di sogni e aspettative, ma si scontrano anche con le reali condizioni lavorative, con le clausole del contratto, con la diffidenza da parte dei cittadini belgi… «L’accordo Uomo-Carbone è un patto di sangue, firmato dal Governo Italiano e quello Belga». Gridai dal fondo, interrompendo gli applausi per il sindaco. Tutti si voltarono verso di me. La mamma attonita. Antonio indispettito. Il sindaco infastidito dall’interruzione. I paesani incuriositi. «Con questo accordo, signor sindaco avete mandato mio padre e altri poveracci come lui a lavorare nelle viscere della terra, dove la vita vale un tozzo di pietra nera, dove nessun lavoratore belga voleva scendere». |
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